Gli orologi di Einstein, Le mappe di Poincare by Peter Galison

Gli orologi di Einstein, Le mappe di Poincare by Peter Galison

autore:Peter Galison [Galison, Peter]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:41:27+00:00


responsabilità della base ai soli indiani. Lallemand prese due uomini per una missione collaterale nell’estremo nord, con la speranza di estendere la rete in Colombia; ma l’impresa fu subito interrotta da turbolenze politiche. In una digressione alquanto ottimistica, Poincaré riportò che, stando a quanto comunicatogli dal capo della spedizione, prima del 1904 si sarebbe riusciti a stabilire la simultaneità telegrafica in tutte le stazioni dell’estremo nord, eccezione fatta per la Colombia. 50

Figura 4.3 Il meridiano di Quito. Poincaré fece regolari relazioni sulla spedizione a Quito. In questa figura, sono illustrate le triangolazioni multiple; esse venivano usate per misurare la lunghezza di un arco longitudinale al fine di determinare con maggior precisione la forma della Terra. Questa rete di misurazioni di latitudine e di longitudine venne poi collegata via cavo alla rete telegrafica mondiale - per poi essere calibrata sul meridiano fondamentale francese. Fonte: Poincaré, Oeuvres Complètes, vol. 5, p. 575.

Un anno dopo, Poincaré tornava di fronte all’Accademia, con l’ennesimo rapporto sulle difficoltà incontrate dalla spedizione. Era lunedì, 6 aprile 1903, e i membri della commissione constatarono con rammarico come il progresso dell’anno precedente si fosse fermato su pressoché tutti i fronti. In primo luogo, le vette erano quasi sempre avvolte nella nebbia, rendendo impossibili gli avvistamenti. Il tenente Perrier aveva buttato via tre mesi nella postazione che gli era stata assegnata a Mirador, a oltre 3600

metri sul livello del mare, immersa quasi costantemente nelle nuvole. Una pioggia incessante martellava il suo sito, e l’orizzonte visibile non andava al di là del campo.

Furiosi venti scuotevano le baracche. In quindici giorni, egli potè effettuare soltanto una delle ventuno misurazioni previste, e non ricevette neppure un barlume del segnale che attendeva dai colleghi di Yura Cruz. Le valli che li separavano erano percorse da un fiume di nuvole che giungevano da est. Dopo mesi di isolamento, la perseveranza di Perrier fu ricompensata da un cielo più calmo e limpido. In un impeto di attività, il tenente portò a termine la missione. 51

Altri gruppi incontrarono problemi analoghi e, a giudizio di Poincaré, diedero uguale prova delle loro qualità. A Tacunga, il capitano Maurain riuscì a compiere delle osservazioni solo a intermittenza, approfittando di occasionali schiarite. Un violento vento da est, accompagnato da bufere di neve, rese il suo lavoro eccessivamente gravoso. Le raffiche di vento fecero volare i sostegni del soffitto nella stazione di osservazione, mandando per aria le tende a destra e a sinistra. Alla stazione di Cahuito, Lacombe rimase bloccato per giorni nella nebbia e nella neve, impossibilitato a eseguire la ben che minima osservazione. E Lallemand, che dirigeva la brigata di ricognizione e doveva costruire la linea su un terreno estremamente impervio, cadde in un crepaccio a Cotopaxi. Fu recuperato dai soldati che erano con lui, ma dovette rimanere disteso a letto per tre settimane. Nel bel mezzo di queste battaglie con gli elementi, la spedizione doveva avanzare ipotesi sui possibili legami tra le terribili condizioni del tempo e l’attività vulcanica che era seguita a una catastrofica eruzione in Martinica.52

Non tutte le sventure degli uomini della longitudine potevano, però, essere imputate alla natura.



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